Imbolc, l'inizio promettente
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Imbolc, l'inizio promettente
Eccoci, ah...l'appuntamento con le "radici", con cio' che dentro me risuona come eco lontano...
Il popolo celtico, le sue feste, i suoi riti, tra i quali Imbolc, che si festeggia appunto oggi o domani, primi giorni del mese di febbraio.
Simbolo del nostro bambino interiore, del ritrovare la spensieratezza delle piccole cose, la gioia della sorpresa inaspettata, dello stupore dinnanzi alle piccole grandi cose della vita.
Dedicato a tutti coloro che, come noi, sanno ancora ridere, scherzare e prendersi in giro...come innocenti bambini.
Haryn-Sha
Una leggenda racconta che Eva e Adamo, una volta cacciati dal Paradiso Terrestre, furono trasportati in un luogo gelido, buio e dove era sempre inverno. Eva ben presto fu presa dallo sconforto e dal rimpianto, non accettava l’idea di vivere in quelle condizioni; un angelo avuta compassione di lei prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo. Eva, alla vista dei bucaneve, prese forza e si rianimò.
I Bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza.
Imbolc - o Candelora, festa d’inverno che presagisce la primavera - è simbolicamente l’inizio promettente di ogni cosa.
Una nuova corrente di energia rivitalizzante comincia a scorrere nella natura. Non è un fenomeno evidente: in verità continua a fare freddo e il tempo è spesso inclemente, il cielo è saturo di nubi minacciose, di acqua, di neve. Ma chi guarda intorno con lo sguardo fiducioso di un bambino riesce a cogliere i primi segni manifesti della ripresa, il primo bucaneve fiorito nel campo di notte, sotto i raggi della Luna, le gemme quasi invisibili, mimetizzate sui rami e nascoste dalle loro dure scaglie protettive. La natura inizia il suo lento ma certo risveglio ed ora è evidente che ogni giorno la luce ci accompagna un poco più a lungo.
È il momento di massima espressione delle potenzialità sia nella natura che nelle nostre vite. È il momento di prestare attenzione ai segni di cambiamento.
“Chi ben comincia è già a metà dell’opera” recita un antico proverbio popolare. Ma un buon inizio non consiste tanto nel buttarsi a capofitto nel lavoro quanto nel dedicare attenzione alle modalità e agli strumenti con cui lo si affronterà.
È bene iniziare i riti di Imbolc con una simbolica purificazione dalle stratificazioni del passato, scrollandosi di dosso vecchi pensieri e modi di interagire con la realtà.
Il sole, nato a Yule attraversa ora un simbolico periodo infantile: è un sole bambino, le cui qualità prevalenti sono la purezza, la delicatezza e il senso di meraviglia rispetto al creato che illumina.
Imbolc, festa di luce, ci chiede di ritornare allo spirito di gioioso stupore ed aspettativa dell’infanzia, di lavare con le acque lustrali i vecchi strati di preoccupazione e uscire a giocare nuovamente con la vita che si risveglia, in fiduciosa attesa degli eventi.
Nulla sarà come prima se sapremo cogliere i segni della trasformazione.
Il ciclo della Ruota dell’Anno si ripete, ma la ripetizione non è monotona poiché ogni giro ci sposta e ci propone una diversa opportunità: il ritorno delle medesime circostanze è un’occasione per reinterpretare i significati della nostra esistenza alla luce del presente.
Per cogliere la differenza bisogna riuscire ad aprirsi.
La rievocazione dello spirito dell’infanzia, inteso come profonda apertura e ricettività ed “elasticità” interiore, è una sfida da sovrapporre alle nostre precedenti esperienze. È difficile ma non impossibile riuscire a giocare quando si è adulti: chi percorre un cammino iniziatic conosce la differenza tra “desiderare” e “volere” e sa che tutte le trasformazioni esterne iniziano dalla trasformazione interiore. Solo se si è convinti di poter evolvere dentro di sé si riuscirà a imprimere la trasformazione anche nella vita che ci viene incontro.
Iniziare a guardare il mondo con occhi diversi, gli occhi di un bambino, è sicuramente un buon inizio, molto coraggioso, che ci porterà parecchio avanti nell’ “Opera”.
Nel 2011 Imbolc cade sotto i raggi della Lunazione del Lupo.
Fonte: http://www.ilcalderonemagico.it
Il popolo celtico, le sue feste, i suoi riti, tra i quali Imbolc, che si festeggia appunto oggi o domani, primi giorni del mese di febbraio.
Simbolo del nostro bambino interiore, del ritrovare la spensieratezza delle piccole cose, la gioia della sorpresa inaspettata, dello stupore dinnanzi alle piccole grandi cose della vita.
Dedicato a tutti coloro che, come noi, sanno ancora ridere, scherzare e prendersi in giro...come innocenti bambini.
Haryn-Sha
Una leggenda racconta che Eva e Adamo, una volta cacciati dal Paradiso Terrestre, furono trasportati in un luogo gelido, buio e dove era sempre inverno. Eva ben presto fu presa dallo sconforto e dal rimpianto, non accettava l’idea di vivere in quelle condizioni; un angelo avuta compassione di lei prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo. Eva, alla vista dei bucaneve, prese forza e si rianimò.
I Bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza.
Imbolc - o Candelora, festa d’inverno che presagisce la primavera - è simbolicamente l’inizio promettente di ogni cosa.
Una nuova corrente di energia rivitalizzante comincia a scorrere nella natura. Non è un fenomeno evidente: in verità continua a fare freddo e il tempo è spesso inclemente, il cielo è saturo di nubi minacciose, di acqua, di neve. Ma chi guarda intorno con lo sguardo fiducioso di un bambino riesce a cogliere i primi segni manifesti della ripresa, il primo bucaneve fiorito nel campo di notte, sotto i raggi della Luna, le gemme quasi invisibili, mimetizzate sui rami e nascoste dalle loro dure scaglie protettive. La natura inizia il suo lento ma certo risveglio ed ora è evidente che ogni giorno la luce ci accompagna un poco più a lungo.
È il momento di massima espressione delle potenzialità sia nella natura che nelle nostre vite. È il momento di prestare attenzione ai segni di cambiamento.
“Chi ben comincia è già a metà dell’opera” recita un antico proverbio popolare. Ma un buon inizio non consiste tanto nel buttarsi a capofitto nel lavoro quanto nel dedicare attenzione alle modalità e agli strumenti con cui lo si affronterà.
È bene iniziare i riti di Imbolc con una simbolica purificazione dalle stratificazioni del passato, scrollandosi di dosso vecchi pensieri e modi di interagire con la realtà.
Il sole, nato a Yule attraversa ora un simbolico periodo infantile: è un sole bambino, le cui qualità prevalenti sono la purezza, la delicatezza e il senso di meraviglia rispetto al creato che illumina.
Imbolc, festa di luce, ci chiede di ritornare allo spirito di gioioso stupore ed aspettativa dell’infanzia, di lavare con le acque lustrali i vecchi strati di preoccupazione e uscire a giocare nuovamente con la vita che si risveglia, in fiduciosa attesa degli eventi.
Nulla sarà come prima se sapremo cogliere i segni della trasformazione.
Il ciclo della Ruota dell’Anno si ripete, ma la ripetizione non è monotona poiché ogni giro ci sposta e ci propone una diversa opportunità: il ritorno delle medesime circostanze è un’occasione per reinterpretare i significati della nostra esistenza alla luce del presente.
Per cogliere la differenza bisogna riuscire ad aprirsi.
La rievocazione dello spirito dell’infanzia, inteso come profonda apertura e ricettività ed “elasticità” interiore, è una sfida da sovrapporre alle nostre precedenti esperienze. È difficile ma non impossibile riuscire a giocare quando si è adulti: chi percorre un cammino iniziatic conosce la differenza tra “desiderare” e “volere” e sa che tutte le trasformazioni esterne iniziano dalla trasformazione interiore. Solo se si è convinti di poter evolvere dentro di sé si riuscirà a imprimere la trasformazione anche nella vita che ci viene incontro.
Iniziare a guardare il mondo con occhi diversi, gli occhi di un bambino, è sicuramente un buon inizio, molto coraggioso, che ci porterà parecchio avanti nell’ “Opera”.
Nel 2011 Imbolc cade sotto i raggi della Lunazione del Lupo.
I bambini vengono direttamente dall'Aldilà.
Ecco perché sono pieni d'amore e di fiducia.
Essi vivono esclusivamente qui e ora,
perciò, sono fondati interamente sul loro Sé.
I bambini dormono molto,
perché così possono continuare a godere della vicinanza a Dio.
Il loro corpo ha rotondità, forme piacevoli ed è tenero e snodato.
La pelle soda e liscia.
Più il tempo passa, più si formano nuove strutture
che sono importanti per la vita sulla terra:
si sviluppano il pensiero, l'autocoscienza, la distinzione fra tuo e mio.
Ed il corpo si indurisce.
Questo processo dura fino alla morte.
Più l'uomo invecchia, più rigido diventa solitamente il suo corpo.
Ciò significa: la flessibilità è gioventù e vita,
la rigidità è per la vecchiaia e la morte.
Conserva la tua flessibilità.
Evita ogni rigidità.
Trova il bambino in te e trova il tuo gioco.
Gioca ogni giorno qualcosa e inverti cosi il processo.
Invece di diventare sempre più rigido, diventa sempre più spensierato,
sempre più tenero, sempre più leggero.
L'esterno è sempre un riflesso dell'interno.
Più diventi spensierato, più prendi contatto con il bambino,
con le tue dolci, morbide e delicate parti,
più il tuo corpo diventa flessibile.
Ubbidisci con elasticità ai profondi paradossi,
alle apparenti contraddizioni della vita.
Riconosci le grandi verità,
perché puoi guardarle con gli occhi grandi e innocenti di un bimbo.
Muori perciò giovane, poiché hai potuto diventare vecchio
giocando con il bambino che e in te.
Completamente flessibile perché la rigidità della vecchiaia
non ha potuto trovare alcun arresto in te.
Pieno di splendore e pieno di benedizione.
Sathya Sai Baba
Ecco perché sono pieni d'amore e di fiducia.
Essi vivono esclusivamente qui e ora,
perciò, sono fondati interamente sul loro Sé.
I bambini dormono molto,
perché così possono continuare a godere della vicinanza a Dio.
Il loro corpo ha rotondità, forme piacevoli ed è tenero e snodato.
La pelle soda e liscia.
Più il tempo passa, più si formano nuove strutture
che sono importanti per la vita sulla terra:
si sviluppano il pensiero, l'autocoscienza, la distinzione fra tuo e mio.
Ed il corpo si indurisce.
Questo processo dura fino alla morte.
Più l'uomo invecchia, più rigido diventa solitamente il suo corpo.
Ciò significa: la flessibilità è gioventù e vita,
la rigidità è per la vecchiaia e la morte.
Conserva la tua flessibilità.
Evita ogni rigidità.
Trova il bambino in te e trova il tuo gioco.
Gioca ogni giorno qualcosa e inverti cosi il processo.
Invece di diventare sempre più rigido, diventa sempre più spensierato,
sempre più tenero, sempre più leggero.
L'esterno è sempre un riflesso dell'interno.
Più diventi spensierato, più prendi contatto con il bambino,
con le tue dolci, morbide e delicate parti,
più il tuo corpo diventa flessibile.
Ubbidisci con elasticità ai profondi paradossi,
alle apparenti contraddizioni della vita.
Riconosci le grandi verità,
perché puoi guardarle con gli occhi grandi e innocenti di un bimbo.
Muori perciò giovane, poiché hai potuto diventare vecchio
giocando con il bambino che e in te.
Completamente flessibile perché la rigidità della vecchiaia
non ha potuto trovare alcun arresto in te.
Pieno di splendore e pieno di benedizione.
Sathya Sai Baba
Fonte: http://www.ilcalderonemagico.it
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